Set 132009
 

Le tecnologie oggi prevalentemente utilizzate per l’innovazione delle amministrazioni pubbliche e dei loro servizi sono state prodotte nel secolo scorso.

Fuori dalla retorica del 2.0, si rileva la necessità, l’opportunità e la possibilità di rendere disponibili per i processi innovativi delle pubbliche amministrazioni nuovi paradigmi innovativi, fortemente basati sulle tecnologie del web e sulla loro rapida evoluzione e tali da poter costituire la base di un nuovo ciclo di innovazione per le amministrazioni pubbliche.

In particolare, si può affermare che i progetti di e-government realizzati o in corso di realizzazione nelle pubbliche amministrazioni italiane negli ultimi dieci anni hanno fatto riferimento ad architetture e strumenti ICT fortemente orientate alla innovazione dei molteplici processi amministrativi che caratterizzano ogni amministrazione, ed al tentativo di renderli tra loro comunicanti.

Questa fatica innovativa, alla quale hanno partecipato tutte le amministrazioni pubbliche, dai grandi ministeri centrali ai piccoli comuni di montagna, ha conosciuto alcuni risultati esplicitamente positivi ma ha visto moltissime energie, sia tecniche che amministrative, dissipate in una miriade di esperienze riuscite solo in parte, interrotte, reiterate, talvolta disperse o spesso dimenticate.

Tuttavia tutte queste esperienze, anche le meno felici, non sono state senza conseguenze. Esse hanno prodotto, anche solo come “effetto collaterale”, la digitalizzazione di grandissime quantità di informazioni pubbliche.

È possibile affermare che la quasi totalità dei dati che consentono il funzionamento dei processi amministrativi e l’erogazione dei servizi pubblici, sia oggi digitalizzata, ma di difficile, se non impossibile accessibilità, proprio perché sedimentata in epoche ed in formati assai diversi tra loro.

 Come rendere possibile la piena valorizzazione di questa patrimonio informativo esistente ma inaccessibile, non solo per un drastico miglioramento dei servizi e dell’efficienza delle pubbliche amministrazioni ma anche per fornire a settori esterni alla PA una risorsa indispensabile per la loro attività?Quali modelli, architetture, strumenti possono essere prodotti e sperimentati a tale scopo?Come utilizzare efficacemente all’interno di un e-government di nuova generazione i recenti cambiamenti nella produzione e fruizione dei sistemi di software introdotti dalle piattaforme di supporto al social network, dal cloud computing, dagli strumenti di ricerca di informazioni e scoperta di conoscenza, dalle architetture pervasive a servizi e da altre tecnologie e paradigmi emergenti?Quale può essere l’articolazione di un programma di ricerca industriale e di innovazione tecnologica capace di fornire all’industria ICT italiana – in particolare a quella che opera per la pubblica amministrazione centrale e locale – dimostratori di ricerca, prototipi e sperimentazioni che consentano di rispondere alla domanda di innovazione con strumenti nuovi e specifici per le necessità delle amministrazioni pubbliche e dei loro utenti negli anni a venire?All’interno di un’iniziativa lanciata a settembre 2006 dal Ministero dell’Istruzione, Università e della Ricerca (MIUR) per la realizzazione di Centri di Competenza Tecnologica per la promozione dello sviluppo scientifico-tecnologico delle imprese (in particolare di PMI) in sei ambiti tematici di interesse strategico, si è costituito a dicembre 2006 il Centro di Competenza ICT-SUD (in breve ICT-SUD) come società consortile a responsabilità limitata con l’intento di realizzare un Centro di Competenza a rete nell’ambito tematico delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione, con sede principale in Calabria e sedi secondarie in Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia, che rappresenti l’eccellenza nel campo del trasferimento tecnologico e dell’innovazione nell’ICT. I destinatari dei servizi del Centro di Competenza ICT-SUD sono prioritariamente le piccole e medie imprese operanti nelle Regioni — la missione di ICT-SUD è rafforzare la loro capacità di rispondere adeguatamente alla domanda ICT e permetterne l’inserimento in un mercato nazionale ed internazionale.

Nell’ambito del sua missione di trasferimento tecnologico e dei programmi di investimento a favore delle Regioni della convergenza, tra cui la Calabria, ICT-SUD ritiene di potersi proporre come soggetto promotore di un programma di ricerca industriale e trasferimento tecnologico per fornire all’industria ICT italiana operante nel settore della pubblica amministrazione centrale e locale strumenti innovativi e specifici per un e-government di nuova generazione.

Per avviare un brainstorming su questo tema e con l’obiettivo di verificare la possibilità di definire sui temi descritti un programma di ricerca industriale e innovazione tecnologica di respiro nazionale su e-government di nuova generazione, ICT-SUD promuove il 27 Novembre 2009 presso la sua sede principale in PiazzaVermicelli – Polo Tecnologico – Campus di Arcavacata 87036 Rende (CS) un incontro riservato ad un ristretto numero di attori innovativi del panorama nazionale.

Programma della giornata

  • 9:30-10:00: Introduzione – Domenico Saccà (Presidente di ICT-SUD)
  • 10:00-12:00: Brevi contributi (max 10 minuti) dei partecipanti
  • 12:00-13:00: Discussione (prima parte)
  • 13:00-14:00: Pausa Pranzo
  • 14:00-15:00: Discussione (seconda parte)
  • 15:00-16:30: Sintesi dei lavori e organizzazione di iniziative successive

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